«Ibscenest nansence!» Oscurità, sogno e tempo in Finnegans Wake
Metadata
Show full item recordAuthor
Avolio, CarloEditorial
Asociación Cultural Impossibilia
Materia
Joyce Finnegans Wake Vico Dream History Time Memory Oblivion Sogno Storia Tempo Oblio
Date
2014-05Referencia bibliográfica
Avolio, Carlo. «Ibscenest nansence!» Oscurità, sogno e tempo in Finnegans Wake. Impossibilia, 7: 70-83 (2014). [http://hdl.handle.net/10481/41845]
Abstract
This paper examines some aesthetic issues concerning James Joyce’s experimental novel
Finnegans Wake (1939). First of all I will focus my attention I) on some principia, which are related to the novel’s obscurity (in both meanings of the word: darkness and lack of clarity), and second II) on the
identity of the narrator who holds the «ordovico» together. I will finally III) try to show that by the convergence of memory and narration, the reader’s «act of oblivion» is to be considered as an essential
gesture to let open the hermeneutic potential exhibited by the Wake. L’articolo esamina alcune questioni estetiche sul romanzo sperimentale Finnegans Wake (1939)
di James Joyce. Innanzitutto si focalizzerà l’attenzione I) su alcuni principî costituitivi in relazione all’oscurità del romanzo (intesa in entrambi i sensi di tenebra e di mancanza di chiarezza) e, in secondo luogo, II) sull’identità del narratore garante dell’«ordovico». Si tenterà di mostrare infine III) come, nel
convergere di narrazione e memoria, l’«atto di oblio» del lettore sia da considerarsi come gesto essenziale al fine di lasciare spazio all’apertura ermeneutica che il Wake esibisce.