La poesia di Giorgio Caproni: un modello di lingua e cultura per insegnare l'italiano agli stranieri Caprile, Maria Teresa Peña Sánchez, Victoriano De Nicola, Francesco Universidad de Granada. Programa de Doctorado en Lenguas, Textos y Contextos Giorgio Caproni Insegnamento italiano per stranieri Sono due le ragioni che mi hanno indotta a scegliere questo argomento – La poesia di Giorgio Caproni: un modello di lingua e cultura per insegnare l’italiano agli stranieri – per la mia tesi di dottorato: lo studio, l’interesse e la passione per la poesia, intesa come nutrimento indispensabile per la mente e per il cuore, e la mia esperienza quindicennale di insegnante di lingua e cultura italiana a stranieri dopo aver conseguito il master in Italiano L2. La poesia è entrata nel mio bagaglio culturale sin dalle scuole elementari, quando la maestra ci faceva appassionare ai versi semplici degli autori adatti ai bambini e poi, nelle scuole superiori la mia conoscenza si è approfondita e all’Università di Genova ho scoperto, grazie al corso tenuto dal prof. Luigi Surdich, l’importanza di Giorgio Caproni, poeta profondo e affabile al tempo stesso; dapprima ho partecipato a giornate di studi su di lui come ascoltatrice e poi gradualmente come relatrice ed autrice di alcuni brevi saggi su di lui. La mia esperienza di insegnante di lingua e cultura italiana a stranieri è cominciata presso l’Università di Genova nel 2007 e l’anno seguente presso la Dante Alighieri della stessa città, convinta dell’importanza, per permettere il confronto, la conoscenza e stabilire una pacifica convivenza fra culture differenti, di imparare la lingua del paese dove si va a vivere o a studiare. Per chi insegna si tratta di un impegno non semplice, anche perché non è limitato a far apprendere norme grammaticali o sintattiche e un lessico adeguato, ma soprattutto, attraverso la lingua, è chiamato a trasmettere la cultura e la civiltà che in quella lingua si esprime. Per raggiungere questo scopo ho fatto ricorso anche alla poesia, da molti ritenuta invece troppo “difficile” per chi non ha ancora padronanza di una lingua – ma di questo si occuperà più diffusamente il capitolo 1 –; ovviamente, la poesia adatta a questo scopo deve essere scelta con cura e, nel corso degli anni, ho verificato che alcune poesie di Caproni sono le più funzionali per i temi trattati: dall’amore per i suoi familiari ai ritratti emotivi dei luoghi vissuti, dai problemi sociali, come lo spopolamento delle campagne con la conseguente speculazione edilizia delle metropoli, ai problemi esistenziali della vita e della morte, tema questo affrontato in più occasioni in tono sdrammatizzato e quasi scherzoso. Per esprimere in modo chiaro ed efficace tutti questi motivi, Caproni, come egli stesso ha scritto nella poesia Per lei, ricorre a “rime chiare, / usuali [...]orecchiabili. / Rime non crepuscolari, / ma verdi, elementari”, cioè ad un lessico semplice e diretto, non per questo però banale, corrispondente a quella definizione di “parola scavata” adottata da Ungaretti nella poesia programmatica Commiato che chiude Il porto sepolto. Ma il lessico di Caproni muta in relazione agli argomenti trattati nelle poesie – e quindi anche ai tempi della loro composizione – ed ecco allora perché gran parte del mio lavoro si è rivolto ad una catalogazione puntuale delle parole adoperate in tutte i suoi versi per rintracciare le persistenze e gli usi occasionali, quelle che appartengono all’intera opera del poeta e quelle che ne esprimono solo un preciso e circoscritto momento. E allora, sulla base di questo minuto accertamento lessicale non solo risulta possibile percorrere tutte le diverse fasi, protrattesi per oltre mezzo secolo – dagli esordi a metà degli anni Trenta fino agli ultimi componimenti scritti nella parte finale degli anni Ottanta –, del pensiero e dell’opera in versi di Caproni. Compiuto questo accertamento è stato allora più facile scegliere tra le sue poesie quelle più adatte all’insegnamento dell’italiano agli stranieri i quali, in più occasioni, mi hanno dimostrato non solo e non tanto di studiare e comprendere i versi di Caproni, ma anche di farli propri per esprimere emozioni e pensieri, come si vedrà alla conclusione emblematica del capitolo 6. E questa è la prova che, come affermato all’inizio, la poesia è nutrimento indispensabile per il cuore e per la mente e che non si fa mai abbastanza per farla conoscere e farla amare; e spero che a tale scopo possa contribuire la presente ricerca, svolta con metodo scientifico, ma non per questo meno appassionata. 2022-04-27T11:08:10Z 2022-04-27T11:08:10Z 2022 2022-02-11 info:eu-repo/semantics/doctoralThesis Caprile, Maria Teresa. La poesia di Giorgio Caproni: un modello di lingua e cultura per insegnare l'italiano agli stranieri. Granada: Universidad de Granada, 2022. [http://hdl.handle.net/10481/74588] 9788411172851 http://hdl.handle.net/10481/74588 ita http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/es/ info:eu-repo/semantics/openAccess Atribución-NoComercial-SinDerivadas 3.0 España Universidad de Granada