Il fantastico nel corpo e nella mente: la teoria delle appercezioni. Definizione e applicazioni in Dino Buzzati, Giuseppe Genna e Michele Mari

Abstract

Riassunto. Con questo articolo presento una nuova teoria del fantastico come legame denominata teoria delle appercezioni, il cui quadro teorico deriva dalle ricerche degli ultimi decenni in ambito cognitivo e dei Cognitive Literary Studies (CLS) –simulazione incarnata, neuroni specchio, intersoggettività, intersequenzialità–. Il fantastico è definito come una proprietà che può emergere come modifica delle nostre appercezioni linguistiche, narrative e paradigmatiche in quanto anomalia, alterazione o trasgressione di almeno uno dei livelli cognitivi che operano in ogni esperienza narrativa. Allo stesso tempo, attraverso l’analisi di alcuni racconti di Dino Buzzati e Michele Mari e passaggi tratti da romanzi di Giuseppe Genna, offro uno schema analitico appercettivo dei testi narrativi che renda conto di tali legami fantastici, un’alternativa interpretativa nel dibattito duale tra il fantastico come genere letterario –derivante della teoria dell’hésitation di Tzvetan Todorov– e il fantastico come modo narrativo che sfrutta determinati meccanismi per forzare altri tipi di testi –che possiamo far risalire agli studi di Irène Bessière–. L’approccio cognitivo derivante dall’epistemologia della complessità e dalle scienze delle relazioni permette di sviluppare la teoria delle appercezioni, il cui punto centrale è individuare il grado e la profondità dei legami fantastici che emergono dalle connessioni appercettive in rapporto alla narrazione.

Parole chiave: fantastico, scienze cognitive, appercezioni, Michele Mari, Dino Buzzati, Giuseppe Genna.

Abstract. With this paper I present a new theory of the fantastic called apperception theory, whose theoretical framework is derived from the research of the last decades in cognitive science and Cognitive Literary Studies (CLS) –embodied simulation, mirror neurons, intersubjectivity, intersequentiality–. The fantastic is a property that can emerge from a modification of our linguistic, narrative and paradigmatic apperceptions as an anomaly, alteration or transgression of at least one of the cognitive levels that operate in any narrative experience. At the same time, through the analysis of some short stories by Dino Buzzati and Michele Mari, and passages from novels by Giuseppe Genna, I offer an apperceptive analytical scheme of narrative texts that accounts for such fantastic linkages, an interpretive alternative in the dual debate between the fantastic as a literary genre –derived from Tzvetan Todorov's hésitation theory– and the fantastic as a narrative mode that exploits certain mechanisms to force other types of texts –which we can trace back to the studies of Irène Bessière–. The cognitive approach derived from complexity epistemology and the relation sciences enables the development of the theory of apperceptions, the central point of which is to identify the degree and depth of fantastic connections that emerge from apperceptive connections in relation to narrative.

Key words: fantastic, cognitive science, apperception, Michele Mari, Dino Buzzati, Giuseppe Genna.