Pintura mural del Renacimiento italiano en la Alhambra

Abstract

La investigación que presentamos plantea el análisis en profundidad de las Estancias Imperiales desde su gestación hasta la ejecución de la decoración pictórica, siguiendo paradigmas italianos. El estudio se inicia, a manera de preludio, en época nazarí presentando la importancia del color en los muros de la Alhambra islámica y de los Reyes Católicos que, en cierta manera, preservaron el ornato original. El gran punto de inflexión tuvo lugar en época Imperial, cuando la Casa Real Vieja se transformó para crear nuevas estancias que recibieran con dignidad renacentista al Emperador a su regreso a Granada. En este contexto, antes de la construcción del Palacio de Carlos V se agiganta la figura del arquitecto y pintor Pedro Machuca, artista cuya formación italiana en el círculo de Rafael resultó determinante para el desarrollo del proyecto. Clave es también, el acercamiento del Emperador y su corte a la pintura mural italiana en las grandes residencias palaciegas, es el caso de las de Federico II Gonzaga en Mantua o la de Andrea Doria en Génova, una experiencia que se gestó a lo largo de los viajes de Carlos V por Italia entre 1529 y 1533. El proyecto ornamental granadino no hubiera sido posible sin la presencia de dos maestros italianos, que llegaron a España bajo el mecenazgo de Francisco de los Cobos: Julio Aquiles y Alexandre Mayner. Estos artistas no sólo dejaron lo mejor de su obra conocida en la Alhambra, sino que fueron una importante referencia para muchos otros pintores de Granada y Jaén. Ambos fueron, además, los principales responsables de la introducción de novedosos aspectos técnicos y de importantes soluciones pictóricas e iconográficas. La investigación es, por tanto, una relevante aportación a un renovado conocimiento de la pintura mural de ascendencia italiana en España.

La ricerca che presentiamo solleva l'analisi approfondita delle Stanze Imperiali dalla loro gestazione, all'esecuzione della decorazione pittorica, secondo i paradigmi italiani. L’indagine comincia, in quanto preludio, nell'era nasride mostrando l'importanza del colore sui muri dell'Alhambra e dei Monarchi Cattolici che, in un certo senso, conservarono l'ornamento originale. La grande svolta ebbe luogo in epoca imperiale, quando i palazzi nasridi furono trasformati per creare nuove camere che ricevettero l' Imperatore, con dignità rinascimentale, al suo ritorno a Granada. In questo contesto, prima di iniziare la costruzione del Palazzo di Carlo V, la figura dell' architetto e pittore Pedro Machuca, un artista la cui formazione italiana nella cerchia di Raffaello fu decisiva per lo sviluppo del progetto. Fondamentale è anche l'approccio dell'Imperatore e della sua corte alla pittura murale italiana nelle grandi residenze:è il caso di quelli di Federico II Gonzaga a Mantova o quella di Andrea Doria a Genova, un'esperienza che si è sviluppata durante i viaggi di Carlos V per l’Italia tra il 1529 e il 1533. Il progetto ornamentale di Granada non sarebbe stato possibile senza la presenza di due maestri italiani, arrivati in Spagna con il patrocinio di Francisco de los Cobos: Giulio Aquili e Alexandre Mayner. Questi artisti non hanno lasciato soltanto dei loro lavori migliori nella Alhambra, ma sono diventati anche dei punti di riferimento per molti altri pittori spagnoli, soprattutto di Granada e di Jaen. Entrambi sono stati anche i principali responsabili dell'introduzione di nuovi aspetti tecnici e di importanti soluzioni pittoriche ed iconografiche. L'indagine è pertanto, un contributo significativo per una conoscenza rinnovata della pittura murale del Rinascimento italiano nella Spagna.