The study of a past interglacial vegetation change as a tool to understand the human role in hydrological changes
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Vera Polo, PabloEditorial
Universidad de Granada
Departamento
Universidad de Granada. Programa de Doctorado en Ciencias de la Tierra; Sapienza Università di Roma. PhD in Earth Sciences Curriculum: Geosciences XXVII CycleFecha
2025Fecha lectura
2025-03-26Referencia bibliográfica
Vera Polo, Pablo. The study of a past interglacial vegetation change as a tool to understand the human role in hydrological changes. Granada: Universidad de Granada, 2025. [https://hdl.handle.net/10481/103608]
Patrocinador
Tesis Univ. Granada.; Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020, risorse FSE REACT-EU Azione IV.4 “Dottorati e contratti di ricerca su tematiche dell’innovazione” Azione IV.5 “Dottorati su tematiche Green”Resumen
Examining sedimentary records from previous interglacial periods provides valuable insights into past
climate variability and ecosystem responses to warmer conditions. This research addresses important gaps in
our understanding of the global water cycle and ecological adaptations of vegetation to past climate changes
that could be directly compared to changes during current global warming.
This PhD thesis analysed pollen samples from the carbonated sediments from Fucino Basin in the Central
Apennines, which is an ideal location to study vegetation dynamics within a mountainous and Mediterranean
climate during the interglacial period corresponding to Marine Isotope Stage (MIS) 11 (ca. 424-367 ka). The
first stage of MIS 11 interglacial complex (MIS 11c; ca. 426–396 ka) is particularly interesting due to the fact
that it represents one of the longest and warmest interglacial phases within the last 800 ka, with approximate
mean global temperatures 0.5–0.7°C higher and sea level around 6–13 meters above pre-industrial Holocene
ones, respectively. In absence of anthropogenic influences, MIS 11c, being an orbital analogue of the late
Holocene (MIS 1), facilitates the examination of ecosystem responses to naturally warmer climates. Highresolution
palynological analyses conducted on Fucino Basin sediments reveal millennial-scale climatic
oscillations spanning from 430 ka to 388 ka, including the latter phase of MIS 12 glacial period, the Glacial
Termination V (T-V), and most of MIS 11. The Fucino F4-F5 composite record provides one of the few
independent radiometrically constrained chronologies for MIS 11, allowing direct comparisons to other regional
and global climatic and palynological datasets.
The T-V was one of the most pronounced climatic transitions of the Pleistocene, forming part of the major
climatic reorganisation known as the Mid-Brunhes Event (MBE). This event, recorded at 424.5 ± 4.0 ka in
Fucino, reflects a substantial shift from a cold, arid phase, with a dominance of herbaceous and xerophytic taxa
including Poaceae, Artemisia, Amaranthaceae, Ephedra, and Hippophäe and siliciclastic-dominated
sedimentation, to a warm, humid phase marked by increased Abies and a deciduous arboreal assemblage
including Quercus, Carpinus, Corylus, and Ulmus, and dominated by a calcareous sedimentation, more organic
than in the glacial. The warm and humid conditions recorded throughout MIS 11c in Fucino are consistent with
climate reconstructions from other lakes in the Mediterranean region, such as Lake Ohrid and Ioannina, where
similarly humid conditions are recorded. Notably, Abies dominated the surrounding vegetation in the Fucino
Basin, evidencing high regional humidity.
The Fucino Basin pollen record reveals the sensitivity of mesothermic and altitudinal taxa to insolation
fluctuations. A significant arid event occurred between 415 ka and 413 ka, dividing the two precessional cycles
that formed the MIS 11c interglacial. This event, described in the palynological record for the first time, may
correspond to a global climate signal, as it aligns with lower sea surface temperatures and drier conditions in
other records from marine context.
This study also calculated pollen-based quantitative paleoclimatic reconstructions using weighted averaging
partial least squares (WA-PLS) regression. These reconstructions allow for direct comparisons with current climate parameters, elucidating the impact of natural climatic oscillations on vegetation dynamics during MIS
11c. The results show that vegetation dynamics in the Fucino Basin was highly influenced by insolation-driven
climate variability, which contributes to a better understanding of past climate dynamics and vegetation
responses.
This PhD thesis provides both qualitative and quantitative data that are important for contextualising current
anthropogenic impacts on ecosystems by contrasting them with natural climatic and ecological trends observed
in the orbital interglacial analogue MIS 11c. These findings highlight the relevance of paleoclimatic studies in
improving our understanding of natural climate variability and its implications for future climate responses. Lo studio de gli archivi documenti sedimentari dei periodi interglaciali passati fornisce importanti
indicazioni sulla variabilità climatica del passato e sulle possibili risposte degli ecosistemi a condizioni più
calde. Questa ricerca affronta importanti lacune nella comprensione del ciclo globale dell'acqua e degli
adattamenti ecologici della vegetazione ai cambiamenti climatici del passato, che potrebbero essere direttamente
confrontati con i cambiamenti durante l'attuale riscaldamento globale.
Questa tesi di dottorato ha analizzato campioni di pollini provenienti da sedimenti carbonatici del bacino del
Fucino nell'Appennino centrale, un sito ideale per la definizione delle dinamiche della vegetazione in un
ambiente montuoso mediterraneo durante il periodo interglaciale corrispondente allo Stadio Isotopico Marino
(MIS) 11 (ca. 424-367 ka). La prima fase del MIS 11 (MIS 11c; circa 426-396 ka) è particolarmente interessante
poichè rappresenta una delle fasi interglaciali più lunghe e calde degli ultimi 800 ka, con temperature medie
globali superiori di 0.5-0.7 °C rispetto all’attuale e livello del mare di circa 6-13 m più elevato rispetto ai valori
dell'Olocene preindustriale. Il MIS 11c è considerato un analogo orbitale dell'Olocene e consente lo studio delle
risposte degli ecosistemi a climi naturalmente più caldi, non essendo interessato dall'impatto antropico.
Le analisi palinologiche ad alta risoluzione dei sedimenti del bacino del Fucino rivelano oscillazioni
climatiche millenarie tra 430 ka e 388 ka, nell'intervallo compreso tra l'ultima fase del periodo glaciale MIS 12,
la Terminazione Glaciale V (T-V), e gran parte del MIS 11. L'indagine della carota Fucino F4-F5 offre una delle
rare cronologie indipendenti con datazione radiometrica per il MIS 11, permettendo confronti diretti con i dati
climatici e palinologici provenienti da registri regionali e globali.
La T-V è stata una delle transizioni climatiche più marcate del Pleistocene e parte di una delle maggiori
riorganizzazioni climatiche note come Mid-Brunhes Event (MBE). Questa transizione, datata a 424.5 ± 4.0 ka
nel Fucino, evidenzia un sostanziale passaggio da una fase fredda e arida - caratterizzata dalla dominanza di
taxa erbacei e steppici come Poaceae, Artemisia, Amaranthaceae, Ephedra e Hippophäe e da sedimentazione
prevalentemente siliciclastica - a una fase calda e umida, contraddistinta dalla presenza di Abies e da
un’associazione di alberi decidui (Quercus, Carpinus, Corylus, e Ulmus), con sedimentazione prevalentemente
organica e calcarea. Le condizioni calde e umide registrate lungo il MIS 11c nel Fucino trovano riscontro nelle
ricostruzioni climatiche di altri altri laghi della regione mediterranea, come i laghi di Ohrid e Ioannina. In
particolare, la dominanza di Abies nella vegetazione circostante nel bacino del Fucino testimonia un'elevata
umidità regionale.
Il record pollinico del bacino nel Fucino rivela la sensibilità dei taxa mesotermici e altitudinali alle variazioni
dell'insolazione. Un significativo evento arido, identificato tra 415 ka e 413 ka, separa i due cicli precessionali
dell'interglaciale MIS 11c. Questo evento, documentato per la prima volta in un record palinologico, potrebbe
rappresentare un segnale climatico globale, correlandosi con temperature superficiali marine inferiori e
condizioni più aride in altri record del contexto marino. Le ricostruzioni paleoclimatiche quantitative, basate su analisi polliniche mediante regressione dei minimi
quadrati parziali medi ponderati (WA-PLS), consentono un confronto diretto con i parametri climatici attuali,
chiarendo l'impatto delle oscillazioni climatiche naturali sulle dinamiche della vegetazione durante il MIS 11c.
I risultati mostrano che le dinamiche della vegetazione nel bacino del Fucino sono state fortemente influenzate
dalla variabilità climatica dovuta all'insolazione, contribuendo a una migliore comprensione delle dinamiche
climatiche passate e delle risposte della vegetazione.
In conclusione, questa tesi di dottorato fornisce importanti dati qualitativi e quantitativi per contestualizzare
gli attuali impatti antropici sugli ecosistemi, confrontandoli con le tendenze climatiche ed ecologiche naturali
osservate nell'analogo interglaciale MIS 11c. I risultati sottolineano l'importanza degli studi paleoclimatici per
la comprensione della variabilità climatica naturale e le sue implicazioni per le risposte climatiche future. El estudio de los registros sedimentarios de los periodos interglaciares pasados proporciona datos
importantes sobre la variabilidad climática en el pasado y las posibles respuestas de los ecosistemas ante
condiciones más cálidas. Esta investigación aborda importantes lagunas en nuestra comprensión sobre el ciclo
global del agua y las adaptaciones ecológicas de la vegetación ante cambios climáticos pasados que podrían
compararse directamente con los cambios producidos durante el calentamiento global actual.
Esta tesis doctoral investiga muestras de polen de los sedimentos carbonatados provenientes de la cuenca del
Fucino en los Apeninos Centrales, el cual es un lugar ideal para estudiar la dinámica de la vegetación dentro de
un clima montañoso y Mediterráneo durante el periodo interglaciar correspondiente al estadio isotópico marino
(MIS) 11 (ca. 424-367 ka). La primera etapa del complejo interglaciar MIS 11 (MIS 11c; ca. 426-396 ka) es
particularmente interesante, debido a que representa una de las fases interglaciares más largas y cálidas dentro
de los últimos 800 ka, registrando temperaturas globales medias de aproximadamente 0.5-0.7°C más altas y
niveles del mar alrededor de 6-13 metros por encima de los respectivos valores del Holoceno preindustrial. En
ausencia de la influencia antropogénica, el MIS 11c al ser un análogo orbital del Holoceno, facilita el estudio
de las respuestas de los ecosistemas a climas naturalmente más cálidos. El análisis palinológico realizado a alta
resolución temporal en los sedimentos de la cuenca del Fucino revelan oscilaciones climáticas a escala milenaria
que abarcan el periodo comprendido entre 430 ka hasta 388 ka, incluyendo la última fase del periodo glaciar
MIS 12, la Terminación Glaciar V (T-V), y la mayor parte del MIS 11. El sondeo Fucino F4-F5 posee una de
las pocas cronologías independientes radiométricamente constreñidas para el MIS 11, permitiendo realizar
comparaciones directas con datos climáticos y palinológicos de registros regionales y globales.
La T-V fue una de las transiciones climáticas más pronunciadas ocurridas durante el Pleistoceno, formando
parte de una de las principales reorganizaciones climáticas conocida como Evento de Mid-Brunhes (MBE). Este
acontecimiento, registrado en 424.5 ± 4. 0 ka en Fucino, refleja un cambio sustancial de una fase fría y árida,
caracterizada por la dominancia de taxones herbáceos y esteparios como Poaceae, Artemisia, Amaranthaceae,
Ephedra, e Hippophäe y por una sedimentación dominada por material siliciclástico, a una fase cálida y húmeda,
marcada por una mayor representación de Abies y un conjunto arbóreo caducifolio Quercus Carpinus, Corylus,
y Ulmus, y dominada por una sedimentación más orgánica y calcárea. Las condiciones cálidas y húmedas
registradas a lo largo del MIS 11c en Fucino concuerdan con las reconstrucciones climáticas de otros lagos del
de la región mediterránea, como el lago Ohrid y Ioannina, donde se registraron condiciones húmedas similares.
En particular, Abies dominaba la vegetación circundante en la cuenca de Fucino, lo que evidencia una elevada
humedad regional.
El registro polínico de la Cuenca de Fucino revela la sensibilidad de los taxones mesotérmicos y altitudinales
a las fluctuaciones de la insolación. Un evento árido significativo se registra en la cuenca entre 415 ka y 413 ka,
dividiendo los dos ciclos precesionales que formaron parte del interglaciar MIS 11c. Este evento, el cual este
estudio lo describe por primera vez en un registro palinológico, puede corresponder a una señal climática global, ya que se alinea con temperaturas superficiales del mar más bajas y condiciones más secas en otros registros
marinos.
También se han realizado reconstrucciones paleoclimáticas cuantitativas basadas en el polen utilizando la
regresión de mínimos cuadrados parciales con promedio ponderado (WA-PLS). Estas reconstrucciones permiten
comparaciones directas con los parámetros climáticos actuales, dilucidando el impacto de las oscilaciones
climáticas naturales en la dinámica de la vegetación durante el MIS 11c. Los resultados muestran que la
dinámica de la vegetación en la cuenca del Fucino estuvo muy influenciada por la variabilidad climática debida
a la insolación, lo que contribuye a una mejor comprensión de la dinámica climática del pasado y de las
respuestas de la vegetación.
Esta tesis doctoral proporciona datos cualitativos y cuantitativos importantes para contextualizar los
impactos antropogénicos actuales sobre los ecosistemas, los cuales se pueden contrastar con las tendencias
climáticas y ecológicas naturales observadas en el análogo interglaciar orbital MIS 11c. Estos resultados ponen
de relieve la relevancia de los estudios paleoclimáticos para mejorar nuestra comprensión de la variabilidad
natural del clima y sus implicaciones para las respuestas climáticas futuras.