L'estrazione dei primi molari come alternativa per il trattamento dei morsi aperti scheletrici
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URI: https://hdl.handle.net/10481/100295Metadata
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1994Referencia bibliográfica
Travesi J, Garcia-Espona I. L'estrazione dei primi molari come alternativa per il trattamento dei morsi aperti scheletrici. Ortognatodonzia Italiana 1994;3 (6): 843-856.
Abstract
Il morso aperto scheletrico costituisce una sfida per l'ortodontista, poiché si associano problemi dentari, scheletrici e funzionali. Se la crescita è terminata, questo trattamento è ancora più problematico, dovendo far ricorso frequentemente al trattamento combinato di ortodonzia e chirurgia ortognatica. Senza dubbio, esistono casi nei quali questo trattamento non è desiderato o non è possibile realizzarlo. In questi casi si presenta una alternativa ortodontica mediante l'estrazione dei primi molari e la rieducazione miofunzionale, utilizzando un regolatore funzionale di Fränkel per l'ottenimento di una chiusura labiale, mentre si permette una mesializzazione spontanea dei secondi molan con una estrusione minima e finalmente, quando il problema muscolare sarà controllato, terminare a chiusura degli spazi rimanenti e ottenere una adeguata occlusione finale mediante l'apparecchio fisso multibrackets utilizzando la meccanica adeguata con forze molto leggere. Presenteremo tre casi trattati con questa filosofia ed i risultati ottenuti con questo approccio al problema. Skeletal open bites are a challenge for orthodontic treatment because of its dental, skeletal and functional problems. If growth is finished, treatment is more difficult and frequently ends in a combination of orthodontics and orthognathic surgery. Nevertheless in some cases this treatment is not accepted or not possible. For these cases an orthodontic alternative is presented with first molar extraction, myofunctional therapy and a Fränkel functional regulator to obtain the lip seal. Mesial movement of the second molars is allowed with minimal extrusion and finally. When the muscular problem is controlled, a fixed multibanded appliance is used. With very light forces and the appropriate mechanics the remaining spaces are closed and an adequate occlusion is obtained. Three cases and their clinical results after treatment with this approach are presented.