@misc{10481/17396, year = {2011}, month = {9}, url = {http://hdl.handle.net/10481/17396}, abstract = {L’Europa continua ad assumere sempre più un aspetto ‘multiforme’, in cui la diversità connessa con la varietà dei soggetti migranti si aggiunge alle differenze già presenti sui territori (migrazioni interne, minoranze, differenze linguistiche e culturali, di classe e di genere). In questo senso, i consistenti flussi migratori hanno riproposto, in maniera urgente, le questioni dell’integrazione con il diverso. Con il presente lavoro si vuole delineare il dibattito in Italia sulla pedagogia interculturale, intesa non già come settore distinto dal sapere pedagogico, ma come nuovo e arricchente sguardo sull’oggetto di studio proprio della pedagogia generale: l’educazione dell’uomo. Bisogna però aggiungere che tale educazione avviene in un contesto societario sempre più mutietnico e multiculturale. Ciò che emerge è l’esigenza di chiarire quali possano essere le coordinate atte a sorreggere il discorso interculturale in ambito pedagogico. Si può sostenere a tal riguardo che la pedagogia interculturale si costituisce di tre fasi: 1) riflessione teorica; 2) ‘tensione politica’ per realizzare proposte istituzionali e giuridiche; 3) strategie didattiche a scuola. Noi analizziamo la prima di esse.}, organization = {Grupo de Investigación FORCE Universidad de Granada}, keywords = {Pedagogia interculturale}, keywords = {Educazione interculturale}, keywords = {Identità}, keywords = {Diversità}, keywords = {Alterità}, keywords = {Immigrazione}, keywords = {Pluralismo}, keywords = {Multiculturale}, keywords = {Multietnico}, title = {La pedagogia interculturale in Italia: questioni espistemologiche}, author = {Pizzi, Fabrizio}, }